“¡Viva Shakespeare!”
…come un bardo morto mi salvò la vita
Fiorenza è una giovane attrice alle prese con il suo primo ruolo importante.
Sensibile, intelligente, ironica e piena di uno spontaneo talento. Perciò, inevitabilmente, insicura.
Ha cominciato a fare teatro per portare in scena quella verità che ha sempre cercato nella vita reale.
Quando scopre che il mondo artistico di cui è entrata a far parte, insegue ogni logica tranne quella che ha a che fare con l’arte, reagisce nell’unico modo che ritiene onesto: si chiude in camerino in preda a un attacco di panico.
A darle aiuto compare una figura misteriosa che solo lei può vedere e sentire.
L’uomo sembra conoscere ogni particolare della sua vita e comincia a fare da suggeritore occulto negli incontri/scontri che Fiorenza ha con le persone che la circondano.
Particolare curioso: ogni consiglio dato dall’uomo proviene dalle opere di Shakespeare.
Chi è questa misteriosa apparizione? Il fantasma dello stesso bardo, un’allucinazione della ragazza o un accorto manipolatore?
Tra risate e lacrime, momenti di quotidiana epicità e secolare stupidità, l’opera rende omaggio a uno dei più grandi autori che siano mai esistiti; sottolineando come se a distanza di quattrocento anni ancora stiamo parlando di lui, è perché Shakespeare rimane – fondamentalmente – un rivoluzionario dell’arte e del pensiero di incredibile attualità.
con i performer della Note International Performing Arts Company
Regia di laura tornambene
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